PRESIDIO DI PIEVE PORTO MORONE

NOTIZIE DAL PRESIDIO PER LA LEGALITA' NELLA FRAZIONE CASONI.
Quale soluzione al problema dell'accampamento Rom alla Cascina Gandina?
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5 commenti:

Ettore Fusco ha detto...

POGROM E SOLDI. ANCHE IL MINISTRO INTERVIENE.
Dopo il mattone contro la sede diocesana di Pieve Porto Morone che ospita i rom sfollati dall’ex Snia di Pavia sono intervenuti il segretario cittadino di rifondazione comunista che ha parlato di “intolleranza inammissibile” ed addirittura si è scomodato il Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero sempre di rifondazione, definendo l’atto “un pogrom degno della Germania nazista”. Non ci sorprende la presa di posizione dei politici locali di rifondazione che ricalca il loro atteggiamento nazionale e che abbiamo imparato a conoscere anche qui a Opera. Infastidisce invece, non poco, il commento spropositato che denota una certa ignoranza da parte del Ministro Ferrero anche lui di rifondazione comunista. Al solito la Solidarietà Sociale è intesa solo verso gli immigrati ed, in particolare, verso i clandestini e coloro i quali vivono nell’illegalità. Mille euro sono stati donati infatti ad alcuni rom del campo pavese per tornare in Romania oppure raggiungere i propri parenti in altri campi della Lombardia. Non ricordiamo regali ai contribuenti italiani se non in un recente passato quando, il Ministro Maroni della Lega Nord, restituiva alle famiglie residenti in Italia un assegno di pari valore per la nascita del secondo figlio. Il Ministro Ferrero cita a sproposito un termine vergognoso di cui noi operesi abbiamo imparato a conoscere il significato a nostre spese. Prima di lui ne ha fatto una bandiera il presentatore Gad Lerner che parlava di pogrom anche in occasione della battaglia per la legalità fatta pacificamente a Opera e volta ad ottenere il rispetto della legge e l’inammissibilità di un campo rom irregolare nel paese alle porte di Milano. Ma se a Gad Lerner si poteva dare l’attenuante del fatto clamoroso e di enorme portata popolare culminato con l’involontario incendio della tendopoli, che avrebbe dovuto ospitare i nomadi, al Ministro non si possono dare scusanti. Ferrero non conosce evidentemente il significato del termine che utilizza né, tanto meno, la gravità della sua accusa che i magistrati dovrebbero perseguire ed il Presidente della Repubblica Napolitano utilizzare per chiedere a Prodi di sostituire Ferrero al Governo. Parlare di pogrom per un sasso contro una finestra di proprietà della Diocesi è un azzardo in quanto, con questo termine, si intendono le azioni violente contro la proprietà e la vita di appartenenti a minoranze politiche, etniche o religiose. A Pieve Porto Morone, con un sasso contro una finestra, come ad Opera con l’incendio della tendopoli vuota, non si è fatta alcuna azione violenta contro la vita di alcuna persona né contro la proprietà dei rom visto che, in entrambi i casi, i nomadi sono semplicemente ospiti di strutture non loro. L’aver parlato poi di pogrom nazista denota la stoltezza di un affermazione fatta di chi volutamente finge di non ricordare che i pogrom sono nati proprio nella Russia degli Zar dove le sommosse popolari antisemite e le successive devastazioni avvenute, con il consenso - se non con l'appoggio - delle autorità governative, hanno fatto scuola. Un Ministro della Repubblica, membro del Governo che l’estrema sinistra ricatta con i suoi scarsi ma fondamentali voti, non può permettersi di fare simili affermazioni dimenticando che, del Governo, fanno parte anche lui ed il suo partito.

Ettore Fusco ha detto...

LA SOLIDARIETA' OPERESE A PIEVE PORTO MORONE
Alla Cascina Gandina, località della frazione di Pieve Porto Morone che suo malgrado ospita una parte della comunità rom sfrattata dal Sindaco di Pavia dall'area dismessa dell'ex Snia, sono arrivati anche i presidianti di Opera Sicura per testimoniare la solidarietà di chi ha dovuto lottare contro le istituzioni per la tutela della legalità nel proprio paese. Nel piccolo centro agricolo della provincia pavese però vi è un forte sostegno del Sindaco, il leghista Angelo Cobianchi, e dell'Amministrazione comunale che forte anche del sostegno del Consigliere Regionale lombardo, il pavese Lorenzo Demartini, danno una carica aggiuntiva ai residenti della località scelta dal Prefetto di Pavia e dal Sindaco del capoluogo di provincia per destinare la comunità sfrattata dalla città lasciando il posto ad un centro commerciale. I pievesi non ci stanno e dicono no ai rom con lo stesso vigore con cui gli operesi hanno resistito alle bugie di certi settori delle istituzioni e del mondo politico di sinistra capaci, malgrado la volontà popolare, di condizionare organi di stampa e televisioni per dipingere la situazione diversa da come in realtà si presenta. Così i presidianti diventano xenofobi al punto tale da scomodare il Ministro Ferrero, che parla di pogrom nazista, ed i giornali tutti che gridano all'intolleranza razziale con tanto di prove. Come il sasso scagliato contro l'edificio che ospita i nomadi. Un presunto sasso che, dopo avere infranto un vetro, pare sia finito in giardino anziché all'interno dello stabile. "Poteva essere mortale per uno dei bambini che dormivano in quella stanza" è il commento dei giornali. Torna il tormentone scudo dei minori in pericolo di vita che hanno paura dei razzisti italiani. Torna il falso pietismo che i rom, sulle sedie a rotelle, dovrebbero profondere nelle inquadrature televisive. Peccato che lontani dalle telecamere questi si alzano, tanto rapidi come neppure il miracolato Lazzaro saprebbe fare, e salutano beffardamente i pievesi che trascorrono giorno e notte all'aperto per difendere una parte del proprio paese. Ai pievesi tutti va il nostro incoraggiamento a resistere e la promessa che ogni operese onesto, che ha vissuto sulla propria pelle il massacro mediatico fatto di menzogne e ingiurie, si batterà nel limite delle proprie possibilità affinché nel paese dell'hinterland pavese si possa tornare a vivere una vita tranquilla. Arrivederci a Pieve Porto Morone.

Anonimo ha detto...

Dobbiamo essere di più al presidio. Non lasciamo la nostra terra a chi viene da fuori. Tutta Pieve deve scendere in piazza a fare sentire la propria voce.

Anonimo ha detto...

Unica soluzione: espellere dall'Italia chi non dimostra di avere un lavoro. Arrestare per vagabondaggio e poi espellere chi non ha una casa. Con gli italiani come si comporterebbero gli altri paese della Comunità Europea???

Anonimo ha detto...

Io abito a poche centinaia di metri da presidio e tutte le sere sono li' .Si fa presto a dire che bisogna essere buoni e che queste persone sono brave ma chi lo dice (Giovannetti Rif.comunista )non li ha davanti a casa sua ,e sapendo che tutti i giorni andando a lavorare dalle 8 di mattina alla sera alle 20, quando a casa non c'è nessuno chissa' se trova ancora tutto oppure sono gia' passati a fare le (pulizie!!!).
Questo persidio è perchè non si puo' mettere 52 Rom in una frazione di 35 abitanti LAVORATORI ONESTI E CHE PAGANO TUTTE LE TASSE che oltretutto non sono li tutto il giorno a curare le proprie case . E la cosa piu' buffa è che le forze dell'ordine sono li' a curare noi persone oneste da secoli e proteggono questi fannulloni e delinquenti tra cui il capo con 27 dico 27 CAPI D'Accusa per reati di ogni genere tra l'altro falso invalido che fa uso di una carrozzina per impietosire i giornalisti ma appena puo' si alza e cammina tanto da essere stato visto da molti me compreso e soprannominato LAZZARARO.Inoltre mentre noi presidiamo giorno e notte l'ingresso principale ,loro dalla parte posteriore dell'edificio vanno e vegono quando vogliono .Ma la cosa piu' buffa è che la stampa locale ascolta solo le dichiarazioni TUTTE FALSE di questo esponente di rifond.comunista riportando le notizie nel'estto contrario di come si sono svolte,E una vergona e ora di finirla bisogna reagire tutti perchè questo problema che affligge il nostro paese da sempre vada risolto in maniera definitiva.